TERAMO – Facendo leva su “quel senso di responsabilità che ci viene dalla rappresentanza collettiva” il presidente Valter Catarra, intervenendo questa mattina al convegno organizzato dai sindacati confederali “Teramo un caso nazionale” ha invitato le parti a “dialogare sulle cose che si possono fare”. “Non abbiamo la sindrome dell’accerchiamento perché non ci sentiamo fra i cattivi – ha detto Catarra intervenuto insieme all’assessore alle politiche del Lavoro, Eva Guardiani – buona parte del protocollo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria ripropone azioni e interventi del mio programma elettorale. Facciamo le stesse analisi e arriviamo alle stesse conclusioni. Del resto con i sindacati ci ritroviamo ogni giorno sui tavoli delle relazioni industriali e abbiamo già dimostrato che, di fronte ai gravi problemi del sistema produttivo e di fronte alle crisi aziendali, siamo in grado di fare squadra. Questo spirito, che ha già dato i suoi frutti di fronte a vertenza che parevano perse in partenza, ci deve guidare in futuro. Il 18 novembre tutti gli attori dello sviluppo si ritroveranno attorno al tavolo dell’Osservatorio dello sviluppo convocato dalla Provincia di Teramo. Quello è il nostro banco di prova: da quel tavolo dobbiamo alzarci con un programma e un cronoprogramma”. Alcune puntualizzazione ha reso poi Catarra su dati resi dalla Cgil sul ricorso alla cassa integrazione. “E’ vero che oggi registriamo il picco più alto di cassa integrazione straordinaria ma è vero anche che almeno nel 20% di quei casi l’azienda si è presentata con una richiesta di mobilità e che l’approccio della Provincia ha consentito di tenere in vita un rapporto di lavoro nell’ aspettativa che un auspicabile miglioramento delle condizioni di mercato possa permettere la ripresa delle attività”. Il presidente ha inoltre ricordato che la Provincia, come chiesto dai sindacati, è l’unica in Abruzzo ad aver sottoscritto un accordo con le banche per l’anticipo della cassa integrazione guadagni e ha promosso la revisione della aree 87.3c come si era impegnata a fare con le imprese. “Oggi mettendo sul piatto le risorse certe del Fondo sociale europeo – ha concluso Catarra – chiedo a voi, sindacati e imprese, come e dove spenderli per ottenere risultati efficaci”.
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